Andar per olio. “Frantoi Aperti” e l’oleoturismo

Gli oliveti, le olive, i frantoi, il primo olio. Vissuti da vicino nei giorni della raccolta e della frangitura. In Umbria “Frantoi Aperti” compie 25 anni. Viva l’oleoturismo d’Italia.

by Daniela Ferrando

Autunno, tempo di olive raccolte e portate al frantoio per trasformarle in olio novello.

Per tutte le volte che abbiamo messo l’olio in tavola senza pensare a quanta bellezza c’è dentro torna, dal 29 ottobre al 27 novembre 2022, “Frantoi Aperti” in Umbria, evento simbolo dell’oleoturismo in Italia e capostipite di tante altre iniziative delle varie regioni olivetate nel corso dell’anno.

Quella del 2022 è la 25^ edizione e per cinque weekend celebra l’arrivo del nuovo olio extravergine di oliva nel periodo della raccolta e frangitura delle olive nelle cinque zone della DOP Umbria. Un’edizione più che mai espansa e immersiva tra campagna, paesaggi, arte e cultura. Facilitando gli spostamenti, prolungando gli intrattenimenti, moltiplicando gli approfondimenti. Considerando anche gli alberi come monumenti.

C’è un intenso programma, mappato dal sito omonimo. Frantoi Aperti propone esperienze in frantoio, tra gli olivi, all’aria aperta e nelle piazze dei borghi medievali e delle città d’arte, legate al mondo dell’olio EVO di qualità umbro. Un’immersione nella cultura olivicola e olearia, ma anche nel paesaggio e nell’arte, che merita di essere vissuta.

L’oleoturismo, su tutto il territorio nazionale, è un turismo che ci interessa. Perché è un turismo lento, consapevole, esplorativo, rispettoso, segno di un risveglio di attenzione.

Piace a viaggiatori di ogni fascia d’età che si muovono in auto, in moto, in bici o anche a piedi in modalità trekking. Piace a chi ama mangiare e bere, a chi cerca il contatto con la natura, con i sensi all’erta. Piace a italiani e stranieri, che comprendono il valore dell’olio nel suo contesto.

L’oleoturismo in realtà non è soltanto collegato alle fatiche della trasformazione, quando gli oliveti si animano di raccoglitori e i frantoi di olivicoltori e tecnici che devono lavorare molto velocemente per trarre il massimo dalle olive. Per ottenere un extravergine senza difetti.

Un autentico oleoturismo non ha stagioni. Ha senso tutto l’anno perché è conoscenza dei luoghi e del saper fare. E può essere attraente sempre: quando gli oliveti sono in fioritura, quando spuntano le olive, quando semplicemente è tempo di gustare l’olio.

Nascono esperienze come trekking negli oliveti, picnic, yoga e musica tra gli ulivi, visite e passeggiate, concerti e performance d’arte intorno agli olivi secolari, degustazioni itineranti.

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2022/02/14/22A01009/sg

L’oleoturismo è stato definito sulla Gazzetta Ufficiale come l’insieme delle «attività di conoscenza dell’olio d’oliva espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione  dell’ulivo, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni aziendali dell’olio d’oliva, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ambito dei luoghi di coltivazione  e produzione» alle quali dal 1° gennaio 2020 si applicano le disposizioni relative all’attività enoturistica.

Anche Buonappetito si sente parte di questo movimento e vi invita a scoprire la sua selezione di extravergine e a visitarne i luoghi di provenienza.

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