Il Prünent è un vitigno a bacca nera, autoctono della Val d’Ossola, biotipo del Nebbiolo, da cui si ricava il vino omonimo della Doc Valli Ossolane.
Esploriamo l’argomento partendo dalle basi.
Il Nebbiolo, uva simbolo dell’enologia piemontese e non solo, è protagonista di ben più di 40 denominazioni, ciascuna capace di raccontare territori e attributi diversi.
Sono circa 5500 gli ettari coltivati a Nebbiolo in Italia, tra Piemonte, Lombardia, Sardegna e Valle d’Aosta. E il bello è che oltre che con il nome Nebbiolo, da attribuirsi forse alle nebbie presenti nel periodo in cui matura, il vitigno è conosciuto con moltissimi sinonimi.
Uno di questi è proprio il Prünent, il tipico vino Ossolano dalle antichissime origini, tanto che la sua presenza in Ossola è storicamente accertata all’epoca medioevale.
È menzionato in un testamento datato 8 maggio 1309 che Dumino di Pello di Trontano dispose un lascito annuale di nove staia di vino perpetuo al Convento dei Frati Minori di Domodossola da destinare alle celebrazione delle Sante Messe.
Alcuni ceppi di Prünent centenario e franchi di piede si possono ancora trovare in Ossola, nelle zone di Pello, Trontano, Masera e Montecrestese.
Istituzioni e imprese locali gestiscono dal 1990 un ambizioso progetto per il recupero di questo antico vitigno. In particolare, l’Associazione Produttori Agricoli Ossolani, in collaborazione con aziende agricole locali, è riuscita a rilanciare commercialmente lo storico vitigno locale, facendone un vino di qualità e di struttura, apprezzato dalla critica.
Morfologicamente simile al Nebbiolo, ma con alcune caratteristiche distintive legate al territorio montano in cui cresce la vite e alle influenze del clima e del terreno. Si presenta di colore rosso rubino, con riflessi granata. Profumo complesso, con note di vaniglia e floreali. In bocca asciutto, sapido, buona struttura e persistenza, con tannini leggermente marcati.
Il nome prunent, di origine latina, deriverebbe dalla radice ‘pruina’, ossia brina, con chiaro riferimento al periodo della vendemmia di fine ottobre, inizio novembre, quando al mattino i terreni si presentano ricoperti di brina. Altra ipotesi collega il nome prunent al lemma prunum (susino, prugno), dove il rimando è al sapore del vino.
I vitigni crescono su piccoli appezzamenti terrazzati, per la maggior parte coltivati nella tradizionale pergola chiamata Topia, sostenuta da pali che sono parte integrante del territorio, in quanto costituiti dalla pietra ollare, estratta e lavorata dalle montagne ossolane.
La Val d’Ossola, la valle più a nord del Piemonte, è infatti scavata tra imponenti montagne dal fiume Toce, che la percorre per tutta la sua lunghezza fino al Lago Maggiore, e dai suoi affluenti, che danno origine alle valli circostanti, vere perle di bellezza naturalistica.
Il terreno umido e sabbioso del fondovalle è poco adatto all’agricoltura e ha sempre obbligato i contadini a spostarsi sui ripidi pendii esposti a sud. Il microclima dettato dalle montagne e mitigato dal vicino lago si è da sempre rivelato ideale per la viticoltura: la maturazione lenta e lo sbalzo termico tra il giorno e la notte, tipico degli ambienti montani, regalano ai vini profumi e aromi straordinari.
La complessità della coltivazione e l’ascesa delle industrie avevano messo a rischio questa ricchezza, ma fortunatamente è riuscita a sopravvivere grazie agli sforzi instancabili di un piccolo gruppo di contadini che hanno perseverato nella produzione vinicola per il consumo familiare.
Siamo perciò lieti di narrare di questa passione pluricentenaria, riscoperta da giovani viticoltori, che consente la creazione di vini pregiati in cui si riflette un profondo rispetto per la natura, proprio come avveniva nei tempi lontani.
Il Valli Ossolane è un vino DOC prodotto nei comuni della provincia del Verbano Cusio Ossola e da disciplinare ne sono previste quattro tipologie:
- Valli Ossolane Rosso
- Valli Ossolane Nebbiolo, ottenuto almeno per l’85% da uve Nebbiolo
- Valli Ossolane Nebbiolo Superiore, ottenuto almeno per l’85% da uve Nebbiolo e invecchiato minimo 13 mesi a decorrere dal 1º novembre dell’anno di raccolta delle uve
- Valli Ossolane Bianco
Per completare il racconto, ecco gli abbinamenti consigliati. Scegliete il vostro e trovate i migliori prodotti per accompagnarlo.
Il vino Valli Ossolane Doc Rosso si può servire come vino a tutto pasto, oppure in abbinamento ad antipasti di salumi, risotti, minestre di verdura, grigliate di carne bianca o rossa, funghi e formaggi a media stagionatura; il Valli Ossolane Doc Nebbiolo si serve con piatti saporiti a base di carne rossa,risotti, pasta al ragù, agnello al forno, arrosti di manzo, maiale, formaggi a media stagionatura; infine il Valli Ossolane Doc Bianco si abbina a tutti i piatti leggeri a base di pesce, crostacei o frutti di mare, verdure crude, grandi insalate estive, uova e formaggi freschi.
Godetevi il vino, godetevi il cibo, godetevi la vita, perché è tutto connesso.
André Simon